Gli Osteopati e quel ‘manifesto’ autoreferenziale che non porta a nulla
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08 MAG - Gentile direttore,
avendo letto l’articolo del 29 aprile 2016, espressione del Roi, mi preme rappresentare alcune considerazioni: Il Manifesto, intriso da enorme Autoreferenzialità, detta già tutti i presupposti della Nuova Professione, superando addirittura, nella modalità rappresentata, quanto determinato nel testo esitato in XII Commissione Sanità, ovvero che sia subordinata a verifica di Commissioni Ministeriali e alla Conferenza Stato Regioni, non solo per l’istituzione del CdL in Osteopatia presso le Università, ma anche per la definizione delle Competenze.
Risulta chiaro e palese che, mi lasci passare l’espressione, ci sia in atto il gioco delle tre carte, dove tutto sia già stato predeterminato e mettendoci la mia faccia nella dichiarazione, con la piena e saccente connivenza di molti parlamentari.
Concludendo e ribadendo che, la nostra O.S. non nutre alcuna opposizione alla Pratica Osteopatica ma sicuramente rimane contraria all’istituzione del Profilo Professionale , che risulterebbe essere nascente per l’interesse di pochi e contro l’interesse di molti, ma soprattutto, per il pieno rispetto delle norme vigenti, che già sono state “infrante”. Ne è testimonianza il Magnifico Manifesto del ROI che detta già le Regole che dovrebbero invece essere definite ed adottate da tutte le Istituzioni Statali preposte.
Roberto Ferrara
Segretario Nazionale SPIF AR